Ocean Drive

Ocean Drive

Tre grandi questioni sostengono la trama del romanzo: l’avversione del potere alla libertà dell’informazione, l’attualità della devastazione ambientale e, in particolare, quella della grande migrazione dall’Africa. L’opulenta e gratificante vita americana, simboleggiata dalla splendida quotidianità della spiaggia di Ocean Drive, lascia quasi silenti gli echi di quelle tragedie, ma la sensibilità di due giovani donne (Dayana e Eloysa) le riporterà alla memoria e condurrà il ricco miliardario Adelius a vivere personalmente l’esperienza di vita nel corno d’Africa, appena dopo avere irriso la grandezza d’animo degli abitanti delle povere, ma bellissime, isole Tonga.

Come il vissuto di due vite parallele e antitetiche potrà comporsi in un unicum? Saranno le nobili figure di Ahmed e del vecchio Frank a creare un ponte fra le due esperienze, un’apertura definitiva al bisogno di condivisione dell’essere e degli averi.

Le nostre società hanno la necessità di interrogarsi circa i conflitti generati dall’attuale sviluppo economico e sociale. Al contempo c’è da dare senso nuovo al rapporto d’amore fra due persone, una linfa rigenerante per combattere il senso di solitudine e la compressione della vitalità emozionale.

Ecco allora un vero e proprio manifesto politico per le nuove generazioni, dentro  una storia che riesce anche a far sorridere, ma che vuole soprattutto fare riflettere, lasciando emergere un pensiero mai politicamente corretto. 

Grandi emozioni si susseguono quasi inseguendosi l’un l’altra e trovano nelle vicende di alcuni bambini espressioni autenticamente poetiche.

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