Gianfranco Cammarata
68 anni , padre di Eva e Manuel
Gianfranco Cammarata si laurea giovanissimo presso l’Università di Padova e inizia subito il suo percorso professionale.
E’ uno psicologo psicoterapeuta e la sua professione lo metto a contatto con molte delle forme di sofferenza sociale.
Inizialmente ha lavorato in favore dei disabili presso il Comune di Caltanissetta, ma lì anziché impiegarlo per le sue competenze professionali, lo impegnano in una funzione politica. E’ capo Gabinetto del Sindaco, ma Gianfranco intende la politica in altro modo. Come servizio reso alla gente, mentre in quella collocazione intendevano fargli fare altro.
Lui, allora, lascia il lavoro sicuro e rischia per un lavoro a tempo determinato.
Erano altri tempi, evidentemente…..
Ma Gianfranco vuole esercitare le sue capacità e così inizia a lavorare in Sanità , per i malati psichiatrici e per i tossicodipendenti.
Nel mondo della Giustizia, invece, mette le sue competenze in favore dei carcerati.
Ed è una lunga carriera, oggi, si può dire, avviata alla sua conclusione, ma che lo ha arricchito di mille testimonianze di vita, quasi sempre di vita sofferta.
Ha avuto mille e mille esperienze di situazioni di difficoltà sociale e di esclusione dalla vita cosiddetta normale.
Chissà quante di queste situazioni hanno lievitato dentro di lui prima di esprimersi in racconto.
E così, qualche anno fa, scrive il suo primo romanzo, Gli Altavista.
E’ la storia di due famiglie, una nobile e una di ricchi commercianti, che si imparentano per convenienza.
Tutta una serie di disavventure lasciano esplodere gli autentici caratteri dei singoli, fuori dalle finzioni dettate dai ruoli sociali.
E, soprattutto, gli egoismi dei vari personaggi sfociano nella turbolenza dei vizi, al punto da portare allo sfascio le famiglie d’origine.
E finanche alla povertà.
Era una sorta di anticipazione della crisi degli ultimi tempi ?
Ma il bisogno di espressione va oltre.
Ci sono da raccontare, ancora, le storie di altri personaggi, dei quali una è veramente magnifica: la figura del Miserabile.
Cosa deve ancora esplodere nell’anima di Gianfranco ?
Da giovane aveva tentato di canalizzare la sua creatività dentro la musica.
Ha vissuto i mutamenti del sessantotto,
Ha avuto momenti di impegno politico diretto.
Ma evidentemente c’era ancora altro, altro da dire, altro da far conoscere.
E ha portato in giro i suoi racconti.
E ne è tornato ancor più ricco di prima.
Sì, perché Gianfranco dice che la cosa più bella dei suoi romanzi sono gli incontri che gli consentono di avere,
i confronti con la vera bella gente,
quella che vuole trovare idee,
idee ed emozioni,
partendo spesso dal niente,
magari dalla povertà o dalla anormalità.
L’ultimo suo lavoro è Ocean Drive, davvero il mondo visto dalle sue parti più contrapposte, allo specchio. Un autentico manifesto politico, per una totale modifica dei valori che regolano e organizzano le società ricche, la loro indifferenza verso i problemi della moltitudine della popolazione mondiale, con tutta la cattiveria possibile messa in atto per garantirsi posizioni di privilegio
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